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Immagine del redattoreTittinini

L’infinito e oltre

Il mio obbiettivo di felicità era diventare mamma anche solo per percepire il suono della parola stessa. Parola che quando ero piccola, riempiva la bocca degli altri e mai la mia . Rimanevo incantata a guardare le mamme degli altri bambini , la loro gestualità affettuosa me la sentivo addosso ma non la prendevo per me, la imparavo per regalarla al mio piccolo fratello. Inconsciamente lo soccorrevo forse per sentirmi al riparo anche io. Sono cresciuta con il bisogno primario di proteggere qualcuno e di regalargli un amore infinito, eterno poi ho avuto la fortuna di avvolgere nei miei abbracci due esserini indifesi . Quattro occhi che seguivano la mia presenza, quattro mani che si protendevano verso di me , due bocche che irradiavano la mia vita con i loro sorrisi e che pronunciavano la parola magica che mi faceva sentire importante . Ancora oggi a distanza di anni io mi sento mamma dentro gli occhi dei miei figli. Ancora oggi sono felice di esserlo


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