Gli amanti, quelli veri, non condividono un letto ma custodiscono un segreto. (Pablo Neruda)
Pensavo che rifare sesso, sarebbe stato diverso; io sarei stata diversa, il mio corpo avrebbe reagito in modo diverso, che avrei sentito dolore, dolore fisico, perché il mio corpo non era abituato. Una seconda verginità insomma. Invece, tutto è stato uguale. La stessa identica emozione di sempre, il cuore in tachicardia, quella fame infinita di tenerezza e abbraccio che non trova cibo e si illude di placarsi in un gioco erotico che fa godere a metà. E il vuoto che diventa più grande quando quel gioco finisce. Voglio quell'uomo che non è mio. Perché lui mi piace. Amo le sue mani sui miei fianchi, l'odore che emana, la morbidezza della sua pelle, i suoi capelli tra le mie dita, la sua voce, il sapore della sua bocca; io lo vorrei per me. Ma, lui è di un'altra, pensa ad un'altra, mi parla di un'altra ed io ascolto e mi faccio del male, perché lui non pensa a me, non parla di me, non vuole me. Ed io non vorrei un uomo di un’altra, non lo voglio di nuovo, ma lo desidero. Voglio il calore di quelle gambe intrecciate alle mie, il calore di quell'uomo che non è mio. Perché non sono scappata, perché sono rimasta ad ascoltare il respiro dell'uomo di un'altra. Perché non ho dormito per guardare il suo viso abbandonato, perché accarezzavo la sua pelle e lo guardavo e lo guardavo. Vedevo cene mai fatte, compleanni mai festeggiati, vacanze solitarie, abbracci negati e viaggi in moto, tanti viaggi in moto. Ma è l'uomo di un'altra. E l'altra non sono mai io. Svegliati, guardami, prendimi ancora, sfamami, dissetami, stammi accanto, emozionami, fammi sentire di nuovo viva.
Il silenzio ha lambito il risveglio. Mi sono sentita esclusa dalla vita di un uomo che vuole un'altra. Ma io voglio quell'uomo. Lo voglio per poi non volerlo, per mal tollerare la sua irrequietezza, la sua fragilità, lo voglio perché so che è quello sbagliato. Ma piango sul suo profumo, perché mi rimane quello e le mie lacrime, perché mi sento stupida e fragile. Io non sono scappata. Sono rimasta. Sono tornata a casa con nonchalance, perché tra adulti si fa sesso gratis. Ma io ho pagato. Ora il mio corpo mi dice che è vivo, che ha fame; il mio cuore batte una musica nuova, io li ignoro. Sola, perché io sono sola. Tutto deve essere normale, per sopravvivere, tutto deve essere normale. Io non sono mai l'altra. E so bene il perché.
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