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Immagine del redattoreViola Monnalisa

LASCIAMI

“Ciao, è stato bello. Ti chiamo presto."

Dopo la doccia, mi sono asciugata, ho scelto una crema molto profumata ed ho cominciato a passarla su un corpo che non conosco più: le curve, gli incavi, le linee che un tempo mi appartenevano, sono estranee sotto il tocco delle mani.

Continuo a massaggiare con forza nella speranza di risvegliare ciò che è stato mio, ciò che mi apparteneva prima di perderlo non so bene dove o, forse, voglio solo non ricordarlo.

Mi avvicino all'armadio, scelgo qualcosa a caso, tanto non importa cosa indossa un corpo che non c’è più, non mi importa della biancheria, non mi importa delle scarpe.

Però gli uomini amano i tacchi alti, il pizzo, le autoreggenti.

Così frugo nel cassetto alla ricerca di momenti perduti, li indosso senza brivido, senza aspettativa, senza gambe che tremano, ben salda sui tacchi alti, tanto non ho scale da fare, ascensori da prendere, stanze con luce soffusa che mi aspettano, né sguardi verdi nei quali perdersi senza alcuna voglia di ritrovarsi.

Mi trucco senza voglia.

Il viso allo specchio non è mio: è stanco, invecchiato, senza luce, il mio viso vero lo ha rubato quella notte in hotel. Ha smesso di farmi sorridere, ha smesso di accendermi, così mi sono spenta e poi sono morta.

Lui è arrivato.

Sale le scale con l’impeto della gioventù, la baldanza di chi sa di piacere, mi inonda con un profumo che non riconosco e mi abbraccia con un corpo che non mi appartiene.

Inizia così la recita di una donna che non c’è, che accoglie l’amante con falsa gioia, sperando che vada via presto, contando i minuti che la separano dal silenzio, da stanze vuote nelle quali annegare senza far rumore, tanto ha un corpo che non è suo.

Vorrei perdermi in queste due ore di respiri o forse mi basterebbe perdere la testa, la cognizione del presente, sentirmi di nuovo me stessa in un corpo che mi appartiene davvero, invece lui si prende un'anima rotta, carezze veloci, sospiri strozzati, piacere del nulla, lui si prende un fantasma di emozioni, ma lui non lo sa e non lo deve sapere.

“Ciao, è stato bello. Ti chiamo presto.”

Ciao, è stato triste, ma non chiamarmi tanto presto, lasciami affogare, lasciami in un corpo che non c’è, lasciami...

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1 Comment


Tittinini
Tittinini
May 17, 2019

La mente dovrebbe andare di pari passo con il corpo che cambia. L accettazione di ciò migliorerebbe qualsiasi approccio, ma in primis bisognerebbe sapere cosa vogliamo lasciare sulla pelle dell altro e quello che desideriamo sentire sulla nostra

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