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Immagine del redattoreTittinini

uno, due.. tre, stella

C'è sempre un "lui" che bara mentre gioco a uno, due, tre, Stella.

Eppure sto ferma e immobile come un camaleonte, neanche le mie ciglia sbattono appena il "lui" pronuncia il numero tre.

Ho imparato a mie spese, che nella vita il nemico che vuol fregarti e di sicuro ti frega perchè non rispetta le regole del gioco, gode maggiormente se ti muovi. Se ti divincoli durante le movenze nemiche è come se il sapore della vittoria altrui fosse triplicata.

Per questo devi restare inamovibile, studiare l'avversario , magari prendere alcuni colpi che ti infierisce e poi, quando è stanco, lo colpisci nel punto debole studiato e.. zac, cade a terra tramortito (certo che, magari ai primi colpi che ti da barcolli ma incassi, incassi a tal punto che prima di stramazzare te a terra lo ferisci gravemente)

Non parlo di percosse che quelle sono tutt'altra ignobile situazione, ma di un "randevu" quotidiano delle mie battaglie sulla sopravvivenza. Il nemico è il contatore del numero tre che quando si gira di scatto dalla sua postazione, guarda esclusivamente dalla tua parte.

Colui che controlla ogni percezione di un tuo minimo movimento e che, anche se in quell'attimo tu neanche respiri, "lui" coglie qualsiasi pretesto per dire che ti sei ondeggiata .

La regola alla quale te devi obbedire nonostante le proteste è quella che devi retrocedere di almeno un passo allontanandoti dalla agognata Stella mentre gli altri guadagnano postazioni migliori .

Bugiardo infame della tua parola contro la mia. Bene caro nemico anche oggi sono al tuo cospetto , sorrido sfidandoti e ti dimostrerò ancora una volta che io non mi sono mossa e che nonostante il tuo perseverare sarò io a guadagnarmi la Stella



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